mercoledì 13 settembre 2017

Recensione: 'Absence' di Chiara Panzuti

Bentrovati lettori, oggi doppio post con una nuova recensione. Sto parlando di Absence, il nuovo libro della Fazi, collana lain YA, che ha attirato migliaia di lettori.


Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri.
Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l’ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre? 
La sua vita si trasforma in un incubo quando, all’improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c’è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento.
Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso e apparentemente folle, dove l’unico indizio che conta è nascosto all’interno di un biglietto: 0°13′07″S 78°30′35″W, le coordinate per tornare a vedere.
Insieme a Jared, Scott e Christabel – come lei scomparsi dal mondo – la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo.
Primo volume della trilogia di Absence, Il gioco dei quattro porta alla luce la battaglia interiore più difficile dei nostri giorni: definire chi siamo in una società troppo distratta per accorgersi degli individui che la compongono.
Cosa resterebbe della nostra esistenza, se il mondo non fosse più in grado di vederci?
Quanto saremmo disposti a lottare, per affermare la nostra identità?
Un libro intenso e profondo; una sfida moderna per ridefinire noi stessi. 
Una storia per essere visti. E per tornare a vedere.


La trama di questo libro mi aveva intrigato sin da subito ma sono stati i primi quattro capitoli del booklet a lasciare in me una divorante curiosità. Cosa è successo davvero a Faith, Scott, Jared e Christabel? Perché tutti smettono di vederli?
Sono gli stessi protagonisti a porsi questa domanda senza però trovare una risposta, tuttavia la loro condizione condivisa li porta a unirsi in gruppo. 
Ciò che li sorprende è sapere che sono attaccati, quasi fino alla morte, da altri gruppi di ragazzi esattamente come loro. Sulla base di una traccia, di u uomo in nero e di alcune coordinate, dovranno viaggiare da Londra in Ecuador e poi a Puerto Williams lottando con unghie e denti contro i temibili avversari, gli Alfa e i Beta. 
Cercano disperatamente una risposta per non impazzire. 
Ma la risposta in realtà è l'esperienza: perché solo con questa si può vincere una gara alla sopravvivenza. 
E il premio qual è? Dov'è? Vale tanto? 
Più di ogni cosa, rimarranno come sono fino alla fine dei giochi?
Spiegare perché ti innamori di una poesia è complicato perché le parole sono uno strumento estremamente soggettivo, dovresti spiegare cosa hai visto o hai letto in essa, perdendo la magia evocativa che realizzano. 
Absence è esattamente questo: una poesia urbana. Una poesia che parla dell'indifferenza in cui viviamo, della mancanza di sensibilità con cui affrontiamo la vita, del fatto di come a volte ci sentiamo invisibili anche se visibili, di come ci sentiamo soli anche se in mezzo alla gente. Mi ha tenuto con il fiato sospeso, con il viso tra le pagine mi sono sentita volare via lungo le bellissime descrizioni dell'Ecuador, incollata alle pagine non avevo altro interesse che non scoprire cosa sarebbe toccato alla mia squadra. Sì, perchè diventano i tuoi amici la tua squadra.
Non puoi non apprezzare i personaggi, le loro debolezze, i loro punti di forza, la correttezza, l'altruismo e la generosità. 
Tutte le emozioni scandagliate in quest libro arrivano dritte allo stomaco come un pugno e ti fanno riflettere e ti lasciano un senso di voglia di cambiare le cose per te e per quelli che si sentono come Faith o Jared e Scott o Christabel. Tutelare e rendere visibili coloro che si nascondono ( per scelta o senza comprenderlo), tirare fuori la personalità e dire loro: - Ehi, voi contate! Site qui, siete vivi. Parlate, agite, vivete ma fatevi sentire!-
La vita è un dono meraviglioso e noi dobbiamo saperla apprezzare fino in fondo.

Un menzione speciale per i legami affettivi che nascono tra Jared e Faithe e (spero) tra Scott e Christabel, mi sono trovata a ridere da sola o ad avere gli occhi lucidi leggendo certe scene. Veramente un libro consigliatissimo!

                                                     Verdetto: Dipendente!

                                                       




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